Lozzo, il paese
Lozzo di Cadore è un comune situato nella regione Veneto, più in particolare nella provincia di Belluno.
E’ chiamato “il paese dei mulini” essendo la roggia dei mulini uno degli angoli più visitati del paese.
Fa parte della Magnifica Comunità di Cadore e confina a nord con il comune di Auronzo, ad est con il comune di Vigo e ad ovest con il comune di Domegge.
Il territorio di Lozzo è delimitato a nord dall’ultima parte della catena montuosa delle Marmarole ai cui piedi si estende il vasto altopiano di Pian dei Buoi.
Durante la Grande Guerra l’altopiano è stato un punto strategico perché, per la sua posizione favorevole, si poteva controllare una buona parte delle valli sottostanti, quella dell’Ansiei e quella del Piave.
Sull’altopiano tra 1911-1914 fu costruito un forte detto di Col Vidal che faceva parte della linea di difesa Mae – Cadore.
L’ abitato di Lozzo si trova sotto l’ altopiano ed è contornato a ovest dal Rio Rin e dal Monte Revis, a sud e a est dal fiume Piave.
La parte vecchia del paese è ben individuabile per l’architettura tipica che le contraddistingue e si trova vicino al rio Rin in una zona poco adatta alla coltivazione. Il resto del territorio, infatti, era usato per coltivare campi di frumento, segale, orzo, avena, fave, fagioli, canapa, lino e grano saraceno.
Proprio qui, vicino al torrente, oltre alle vecchie case, sono ancora presenti dei mulini che oggi potremmo definire esempi di “archeologia industriale”. La roggia dei mulini rappresenta un’importante attrazione turistica e si trova nella località chiamata Prou.
In Cadore, fin dal VIII secolo, erano presenti varie “fabbriche” (opifici) al cui interno funzionavano delle macchine ad acqua.
Il mulino del sig. Leo Baldovin, negli anni venti del secolo scorso, è diventato una piccola centrale elettrica, una delle prime della provincia di Belluno. Veniva sfruttato per produrre l’energia idroelettrica.
Ci sono anche altri mulini: il “mulino Del Favero”, “il mulino Da Pra e Calligaro” e il mulino “dei Pinze”.
Lozzo ha una serie di Chiese interessanti costruite durante il tempo: la chiesa di Loreto del 1658, “Santuario situato sull’antica strada romana, praticata fino agli inizi dell’800, che conduceva ad Auronzo ed al Comelico. Edificato nel 1658, ampliato poi più volte, sorge nel luogo in cui era stata lasciata, per voto, un’immagine della presunta Madonna di Loreto”; la chiesa di San Rocco del 1857, “Progettata dall’architetto bellunese Giuseppe Segusini ed eretta nel 1857 nelle vicinanze, precisamente qualche passo più a nord della precedente chiesa settecentesca distrutta dall’incendio del 1847”; la vecchia chiesa parrocchiale, ora trasformata in auditorium, “ …chiamata anche di S. Lorenzo, è opera dell’architetto bellunese Domenico De Min che nel 1732, incaricato della progettazione, ideò una grande navata con presbiterio quadrato, ampliato in seguito, nel 1806, da Antonio Laguna di Lozzo. Gli elementi decorativi interni, tra i quali i capitelli compositi ed il cornicione, rivelano un impianto settecentesco, anche se la chiesa fu più volte oggetto di trasformazioni, come il rifacimento del tetto, in buona parte dopo l’incendio del 1867” ; l’attuale chiesa parrocchiale costruita secondo i canoni dell’architettura contemporanea, “ (…) aperta al culto nel 1973, eretta in seguito ad un voto fatto dalla popolazione nel lontano ottobre del 1944, allorquando si temette la distruzione del paese ad opera delle truppe d’occupazione tedesche. Dedicata alla Madonna del Rosario (…)”
Matilde, Elisa e Giorgia
(Fonte: www.lozzodicadore.eu)