“La strada del Genio”
Il primo progetto della strada Lozzo-Col Cervera-Col Vidal fu trasmesso il 27 marzo 1909 al Comando del Corpo S.M. che lo fece arrivare all’Ispettorato Generale del Genio che era il responsabile dell’Ufficio autonomo delle Fortificazioni di Belluno. L’Ispettore ordinò la ricompilazione del progetto secondo le sue indicazioni e ritenne che l’opera sarebbe venuta a costale L. 100.000.
Il progetto dell’intera strada Lozzo-Col Vidal fu fatto arrivare all’Ispettorato del Genio per l’esame tecnico nello stesso mese di giugno e quindi inoltrato al Ministero che assegnò la somma di L. 138.000 per far iniziare i lavori.
Nel marzo 1910 furono proposti al Ministero i progetti per il completamento della strada d’accesso a M. Tudaio e nel mese successivo potevano essere disposti gli assegni per entrambe le opere.
A lavori già iniziati arrivò l’ordine di sviluppare la strada in modo che fosse quanto più coperta alla vista del nemico. Nel settembre 1910 la strada era già percorribile fino a Sopra Crepa. Gli Ispettori la trovavano splendida e non si risparmiavano i complimenti all’opera e al suo Direttore.
La reazione dei lozzesi ai primi lavori della strada non fu certo delle più entusiaste: già nel giugno 1909 fu presentata una dichiarazione sottoscritta da 26 proprietari danneggiati dallo scarico dei materiali e dal taglio di piante; la tensione doveva salire ancora di più se il 23 dello stesso mese si arrivava al rifiuto da parte di tutti i proprietari d’animali di fornire il latte alle truppe accampate sull’altopiano.
Il 19 settembre, dopo cinque mesi che il Genio Militare occupava fondi privati e comunali per la realizzazione della strada con l’abbattimento di circa 8500 piante per la costruzione del forte, il Consiglio Comunale osservava amaramente che l’Amministrazione Militare non aveva compiuto nessuna delle pratiche prescritte dalla legge. Esso decise di inviare al Ministro della Guerra un telegramma di protesta per il grave sopruso patito dal Comune. Il 26 settembre il Ministro rispondeva a Lozzo, ma in maniera insoddisfacente. Lo stesso giorno il Comune decise di non concedere più in uso gratuito i locali scolastici: da allora in poi l’uso dei locali sarebbe stato dato a pagamento di L. 60 al mese dei quali 10 dovevano andare alla locale Società dei Pompieri Volontari.
Il 14 ottobre il Pecco si recò al Vidal per tracciare il tronco alto della strada e il 27 dello stesso mese avvenne la tracciatura del tratto iniziale della borgata di Prou. In questo primo pezzo il Pecco avanzò la proposta, il 30 ottobre, di far partire la strada non da fuori Lozzo ma dalla piazza del paese e lo studio prevedeva lo scavo di un tratto in trincea nella piazza di Lozzo, l’abbassamento della vecchia strada che portava a Ponte Nuovo.
Il Municipio di Lozzo concesse il premesso per questi lavori senza pretendere danni, convinto che le modifiche andassero anche a vantaggio dei civili.
Il 2 novembre seguì lo schema d’accordo tra l’Amministrazione Militare, rappresentata da Pecco e il Comune di Lozzo per i fondi occupati dal Genio stilati a Pieve nell’ufficio del Commissario e dopo accese discussioni vi furono inserite brevi annotazioni di non poco conto. Le richieste di Lozzo furono accolte e con decisione il contratto col Genio Militare venne approvato dall’amministrazione di Lozzo. Il 6 febbraio 1910 il Comune protestò nei confronti del Genio perché quest’ultimo non pagava le spese e inoltre la Sottodirezione del Genio di Belluno insisteva nel pagare il permesso di pascolo sulla strada militare. Il 14 marzo il Comando della Divisione Militare di Padova stabilì l’occupazione e l’esproprio dei terreni per l’esecuzione del tronco alto della strada del Vidal. Nello stesso anno 1911 il Comune di Lozzo volle recuperare i danni patiti a Pian dei Buoi per la costruzione del tronco alto della strada militare, ai danneggiamenti in zona, perlopiù ai pascoli. Il 20 ottobre 1912 venne fatta l’offerta dal Genio di L. 1200 come risarcimento dei danni portati durante la costruzione della strada per la discarica di sassi e materiali vari.
Tra agosto ed ottobre del 1914 la nuova strada fu compiuta permettendo il passaggio trattrice che, a seconda del carico, impiegava due o tre giorni per portare al forte diversi materiali necessari per l’allestimento dell’opera.
Valentina
Fonti: “Il Forte di Col Vidal” – W. Musizza – G.De Donà – D.Frescura, Ed. Ribis, 1990; carta topografica Tabacco del centro Cadore elaborata.