Navigazione veloce

Giochi e divertimenti

Nel dizionario della gente di Lozzo abbiamo trovato una parte interessante che parla dei giochi e abbiamo pensato che avremmo potuto selezionarne qualcuno cercando di capire se ancora oggi si pratica e che differenze ci siano da una volta.
Sono molti i giochi che si facevano una volta e che vengono fatti ancora oggi dai ragazzi di Lozzo di età diverse, alcuni anche dagli adulti, però, certi hanno delle differenze rispetto a quelli del passato.

Audetàse, di a ‘slisàse (andare con la slitta)

Fino agli anni ’50 era il divertimento tipico della stagione invernale. Le strade del paese, essendo senza traffico, erano il posto ideale per questo sport. Il grido “fòra fòra” (scostatevi) annunciava alla gente l’arrivo dei ragazzi in slitta. Per rallentare o fermarsi, gli equipaggi frenavano con il piede o alzando la “audéta” (slittino).
Anche oggi i ragazzi vanno con la slitta però questo sport non si svolge più sulle strade ma sulle piste dedicate a questo svago. Tutti, dai più piccoli ai più grandi, si divertono con questo passatempo che è il più praticato della stagione oltre allo sci.

Dugà a bàle de nève (giocare a palle di neve)

Gioco che anche oggi si fa allo stesso modo: è un gioco semplice in cui due o più persone si rincorrono lanciandosi palle di neve. E’ un divertimento tipico che coinvolge tutti quanti, dai piccini agli adulti e che viene sempre giocato nei giardini o davanti alla scuola o per le strade, soprattutto mentre si va o si ritorna da scuola.

Dugà a balòn (giocare a palla/giocare a calcio)

Una volta si giocava a calcio spontaneamente: la squadra era composta da un numero variabile di giocatori e i ragazzi si trovavano in campi di grandezza diversa, spesso con una porta sola segnata da due sassi mentre il pallone era, perlopiù, confezionato con gli stracci.
Oggi molti ragazzi di Lozzo fanno parte delle squadre Cadore 1919. Con questa squadra partecipano ai campionati regolari e si allenano con i tecnici della società. Sono dotati di divisa e i palloni sono regolamentari. Anche nel 2014, però, è possibile incontrare molti ragazzi ai “campetti” che improvvisano partite tra loro. E’ un loro grandissimo divertimento. Una volta alle ragazze non era permesso giocare a calcio ora invece è permesso e sempre più ragazze si iscrivono a calcio.

Kòrese davòi (rincorrersi)

Prendersi. E’ il gioco più semplice per i bambini; a turno un giocatore deve rincorrere gli altri, che lo schivano e lo sberleffano. Se chi è di turno riesce a toccare un altro, gli passa la pena ed è quest’ultimo ora a rincorrere gli altri. Ovviamente anche adesso si gioca ma non si passa più la “pena” ma la “malattia”.

Dugà a deliberà (guardie e ladri)

E’ il classico gioco di “guardie e ladri” giocato da tutti i bambini durante la ricreazione.

Dugà a fazoléto o pìio-péto (ruba bandiera)

E’ il noto gioco “ruba bandiera” sempre giocato durante la ricreazione e amato da tutti i bambini.

Dugà a kàrte (giocare a carte)

Per i vari giochi venivano utilizzate le cosiddette carte trevisane (briscola, ruba mazzetto, scopa, scala quaranta). Questi giochi non sono tanto amati dai ragazzi che preferiscono stare all’aria aperta mentre sono gli adulti e gli anziani che ci giocano molto magari durante una domenica di pioggia o durante la sera dopo la cena.

Sautà la kòrda (saltare la corda)

Gioco molto semplice che si faceva la sera in tutte le contrade del paese e impegnava sia i ragazzi che le ragazze. E’ il classico saltare con la corda che si fa ancora oggi specialmente in certi tipi di allenamenti. La corda veniva usata singolarmente o in coppie; con una corda più lunga era possibile coinvolgere un gruppo numeroso di persone.

Kòrsa dei sàke (corsa con i sacchi)

Gioco comune e molto noto, dove i concorrenti devono saltellare con le gambe inserite in un sacco, chi raggiunge per primo il traguardo è il vincitore.
Gioco che si fa normalmente nelle sagre paesane, a Lozzo si faceva il giorno di S. Lorenzo, patrono del paese, il 10 di agosto.
Adesso, invece, non si usa più praticarlo durante la festa del patrono ma durante l’estate, quando c’è il GREST (gruppo estivo: storia, laboratori, merenda, giochi e gite).

Dugà a la mòra (giocare alla morra)

Gioco noto in tutta Italia con variazioni poco significative. Di solito era praticato nelle osterie, attualmente classificato tra i giochi proibiti in quanto gioco d’azzardo. Il gioco in sé non è particolarmente pericoloso o violento, il problema è che, normalmente, si gioca come conclusione di una cena quando la gente è già eccitata. I giocatori si fronteggiano su un tavolo dove lanciano con velocità la mano indicando ciascuno un numero con le dita e dichiarando contemporaneamente quale sarà il totale dei due numeri. Vince un punto chi ha, in precedenza, indicato il giusto totale.

Dugà a tònbola (giocare a tombola)

E’ il noto gioco casalingo delle ricorrenze classiche, natale, carnevale, compleanni. Gioco al quale tutti partecipano, dalla nonna ai bambini piccoli, magari con qualche aiuto.

Valentina

(fonte: “Il Dizionario della gente di Lozzo”,  Commissione bibliotecaria di Lozzo di Cadore, Tiziano edizioni)